giovedì 25 aprile 2019

Scomparsa l'impronta umanoide della Valle Strona, scoperta dal ricercatore Lucio Tarzariol nel 2018


Scomparsa l’impronta umanoide della Valle Strona.

Video della scoperta:  https://youtu.be/d9uZV6irzv0

           

Nel libro documentazioni e ricerche sul caso


 


Ricorderete che lo scorso anno lo storico e ricercatore Lucio Tarzariol che era in vacanza con la famiglia in Valstrona scopri in prossimità di Rosarolo presso l’omonimo fiume Strona, impressa in una roccia granitica di milioni di anni, un’inspiegabile e misteriosa impronta umanoide. Lo studioso in base alle sue ricerche, affermava che questa impronta umanoide poteva essere la più antica esistente al modo, fin ora mai ritrovata, in quanto i geologi datano le rocce del posto, per l’appunto, a 270/300 milioni di anni fa. L’impronta fu fotografata dai giornalisti, con molti testimoni locali presenti, uscirono pure articoli sulla prima pagina della Stampa e sulla rivista nazionale Fenix, lo scopritore avvisò pure le autorità locali e l’università. Ebbene Tarzariol volendo approfondire la sua scoperta, ad aprile di quest’anno, in occasione delle vacanze pasquali colse l’occasione di ritornare sul posto per fare un calco dell’impronta e con rammarico constatò che non cera più, è lo stesso a scrivere: “Ad aprile di quest' anno, in occasione delle vacanze pasquali mi sono recato a Forno in Valstrona e con l'occasione volevo fare un calco dell'impronta che scoprii a luglio dello scorso anno assieme a Matteo. Alla vigilia di Pasqua mi recai con il gesso a Rsarolo e intrapreso il sentiero, passai la vecchia passerella e mi recai sul posto che lo scorso anno avevo ben segnato con il colore rosso; con rammarico ho subito constatato che l'impronta non c'era più, pareva fosse stata eliminata in una maniera altamente professionale, infatti sembrava levigata lasciando solo una sagoma ora quasi impercettibile, il colore rosso con il quale avevo segnato il posto, invece era rimasto ancora visibile evidenziando il fatto che non sono stati gli eventi atmosferici a eliminarla, cosa impossibile già di per sé. Mi chiedo chi ha potuto fare una cosa del genere e soprattutto il perché? Forse era scomodo che esistesse una prova che testimoniasse che più di 270 milioni di anni fa esistesse qualche forma ominide? O magari non si vuole che in loco tale scoperta possa portare studiosi e curiosi? Non so rispondere ma qualsiasi sia il movente il fine può essere solo ignobile e a servizio dell'ignoranza che attanaglia ancora l'uomo soggiogato dagli occulti poteri conservatori e dalla paura. Mi rendo conto che non siamo poi così lontani dal medioevo. Chi ha fatto questo sappia che ha distrutto una prova che metteva in discussione tutto ciò che abbiamo sempre dato per scontato. Almeno per quei pochi che vorranno realmente capire, ci sono tutte le foto e i servizi fatti lo scorso anno con testimoni validi che come me non vogliono far cadere nell'oblio questa prova, almeno la roccia è ancora li e la datazione può essere ancora fatta. Ecco la pietra prima e dopo il vandalismo”.
 
 
 

 

 

In uscita l'ultimo libro di Lucio Tarzariol