HITLER NELLA PRIMA GRANDE GUERRA MONDIALE - 1915-1918 -
GIUNSE A SOLIGO -TREVISO- "NUOVE PROVE"
Sopra a sinistra la recente pubblicazione dell’artista e ricercatore storico Lucio Tarzariol, a fianco il libro dei morti della parrocchia di Farra di Soligo.
Ricerche
a cura di Lucio Tarzariol
Dai
registri parrocchiali di morte di Soligo risulta che nessun solighese registrato dal parroco
mons. Giovanni Pasin è morto per fame stenti ed inedia, come invece viene
dichiarato dall’arciprete don Desiderio Calderer nei registri di Farra di
Soligo. Come mai questa differenza tra i
due paesi vicini dello stesso comune? Questo fa pensare e se ne deduce
facilmente l’attendibilità, che mons. Pasin, unica autorità presente a Soligo
come amministratore dell’ospedale Bon Bozzolla, a cui gli austroungarici
assicuravano cibo in quantità secondo la loro “propaganda benefica e pacifica”
a favore dei bisognosi, abbia potuto
usufruire a beneficio dei parrocchiani, delle derrate alimentari che giungevano
all’Ospedale Bon Bozzolla tramite la collaborazione di Adolf Hitler e di coloro
che le custodivano come dichiarato dallo stesso monsignore durante tutto l’ “an
de la fan”.
Mons.Giovanni
Pasin che scoprì il caporale Adolf Hitler appartato con una giovane donna che
lui stesso conosceva dalla quale avrebbe avuto un figlio e non denunciando il
fatto ai superiori austroungarici, riuscì a far cambiare per questo
l’atteggiamento del caporale che da quel giorno mai più gli avrebbe negato il
cibo richiesto. Possiamo immaginare comunque che pur mantenendo rapporti
epistolari come dichiarò in tarda età, con Adolf Hitler anche finita la Grande Guerra, mons. Pasin
per avere salva la vita, dovette distruggere poi tali prove scomode, lettere e
quant’altro, per non essere tacciato di
favoreggiamento e collaborazionismo con la dittatura Nazista durante il
terribile periodo della Seconda Guerra Mondiale e doverne subire le gravi
conseguenze da parte di chi lo avesse trovato in possesso di tal materiale
molto compromettente. Solo negli anni del dopoguerra, più tardi, a scanso di
equivoci, mons. Giovanni Pasin, molto anziano,
potè esternare la sua testimonianza diretta su quanto aveva fatto per
salvare Soligo dalla morte per fame e riferire dei suoi contatti col caporale
Adolf Hitler che purtroppo, pur avendo fatto la foto ricordo con lui appoggiato
con altri soldati, tra cui Hermann Hess, sul muro attorno al piazzale della
chiesa di Soligo, si rivelò il diabolico criminale dello sterminio della shoah,
il terribile e nefasto dittatore nazista.
“A
Farra di Soligo sono morte 150 persone e molte dichiarazioni, rivelano molti
morti di fame, mentre a Soligo sono morte solo 23 persone per esplosioni di
granate ecc. e nessuno per fame, Chiediamoci il perché?. Specifiche disponibili
nel libro di Lucio Tarzariol: Il Figlio segreto di Hitler in Italia”.
Testo disponibile in e book