"Essendomi venuto alle mani un curioso e strano ragguaglio intorno a’
giganti antichi e moderni, letto da un certo monsieur Le Cat nell’accademia
delle Scienze di Rouen, ho giudicato che possa riuscir gradito a’, reggitori
della Frusta, onde l’ho tradotto e lo stampo qui.
“La Sacra Scrittura, parla di molte
generazioni di giganti come a dire de’ Refaim, degli Anachim, degli Enim,
de’Zonzonim, eccetera.
“Gli Anachim o discendenti di Anach abitarono nella terra promessa: e le
spie, mandate in quella terra da Mosè, li dipinsero al loro ritorno si
smisurati che, in paragone ad essi, gli ebrei apparivano come grille o cicale.
Il gigante Og, re di Bassan, sconfitto da Mosè, era di quella razza, ed il suo
letto fatto di bronzo era lungo nove cubiti, vale adire quindici piedi francesi
circa. I Rabbini assicurano anzi che quello non era neppure il suo letto, ma
solamente la cuna in cui fu posto quando era bambino.
“Quando Josué entrò nella terra di Cannan, sconfisse quei discendenti di
Anach, che abitarono nella città di Ebron, di Dahir e di Anab, e lasciò vivi
solamente quelli di Gaza, di Gath o di Azoth, dove per molti secoli si
conservarono le tombe di questi giganti, e Gioseffo ebreo ne dice ancora ne’ suoi
tempi si vedevano colà delle loro ossa di una misteriosa ed incredibile misura.
“I Refaim discesero da Rafa, e continuarono fino a’ tempi di Davide.
Golia di Gath, fu da Davide ucciso con una frombolata, era alto quasi undici
piedi, fu uno degli ultimi giganti di quella città. La Scrittura fa menzione di
quattro altri giganti, uno dei quali era fratello di Golia, e tutti quattro
furono ammazzati da Davide e da’ suoi soldati.
“La Storia profana non cede alla sacra in darci notizie di giganti. Ella
diede sette piedi di altezza ad Ercole suo primo eroe: cosa degna di poca
maraviglia, perché quello è l’ultimo grado della misura gigantesca, e noi
abbiam visto a’ dì nostri uomini alti otto piedi. Io ho in mio potere una buona
porzione di un cranio che debb’essere stato cranio di un corpo alto sette
piedi, secondo le ordinarie regole di proporzione; e il gigante, che fu
mostrato in questa stessa città di Rouen nel 1735, aveva otto piedi e più di
statura. L’imperatore Massimino era pure alto otto piedi: Skenkio e Blatero,
medici del secolo passato, ne videro molti di simile altezza, e Goropio vide
una fanciulla che era alta dieci piedi.
“Il corpo direste, al dire de’ greci, era di undici piedi e mezzo; il
gigante Galbora, condotto dall’Arabia a Roma sotto Claudio Cesare, era presso
che dieci piedi; e i cadaveri di Sedondilla e di Pusio, giardinieri di
Sallustio, erano poco meno.
Fumman scozzese, che viveva nel tempo di Eugenio secondo re di Scozia,
era alto undici piedi e mezzo, e Jacopo le Maire, nel suo attraversare lo
stretto Magellanico nel 1615, dice che vide nel porto di Desiderio alcune
sepolture coperte di pietre che, fatte da lui rimuovere, offersero alla vista
sua scheletri umani lunghi dieci e undici piedi.
“Il gigante Ferragosto, ucciso da Orlando nipote di Carlo Magno, era
alto diciotto piedi.
“Il cavaliere Scory nel suo viaggio al Picco di Teneriffa dice che in
una sepolcrale caverna di quel monte vide la testa di un gigante, la quale
aveva ottanta denti, e che il corpo, conservato nel cimitero de’ re di Guimar,
della cui razza si credeva che colui fosse stato, non era meno di quindici
piedi.
“Riolando celebre anatomico, che scrisse nel 1614, dice che alcuni anni
prima si vedeva nel sobborgo di san Germano a Parigi vicino alla cappella di
san Pietro la gamba del gigante Isoret, che era stato alto venti piedi.
“In questa stessa città di Rouen nel 1509, nello scavare le fosse vicino
a’ Domenicani, fu trovata una tomba che conteneva uno scheletro, di cui un cranio
conteneva uno staio di grano, e lo stinco giungeva alla cintura del più alto
uomo che fosse quivi, essendo lungo quattro piedi circa; conseguentemente il
corpo doveva essere alto diciassette o diciotto piedi. Sulla tomba vi era un
rame, in cui erano scolpite queste parole: Qui giace il nobile e forte signore
e cavaliere Ricon di Vallemont e le sue ossa.
“Platero, medico famoso, e che certamente sapeva distinguere le ossa
umane dalle ossa degli animali, narra di aver veduto a Lucerna le ossa di un uomo,
che doveva essere stato alto diciannove piedi.
“Valenza nel Delfinato si vanta di
possedere le ossa del gigante Bardo tiranno del Vivarese, che fu morto di
freccia dal conte di Cabillone suo Vasallo. I Domenicani hanno una parte del
suo stinco coll’osso del ginocchio, e il suo ritratto dipinto a fresco, con un
iscrizione che dice questo gigante essere stato alto ventidue piedi e mezzo.
Ecco l’iscrizione:” Haec est “effigies gigantis bardi Vivariensis tyranni in
monte Cressioli ”statis, statura quindici cubito rum, a Comite Cabilionensi” occiso,
anno - , cujus’ossa a religioso dominicano inventa “fuerunt prope ripam
Menderi, anno 1705. – Ce corps dont” tu vois le squelette, nacqui an nombre des
Geats; Chrètien, “crois que la mort arre les plus grands.”
La tradizione dice che questo gigante dimorasse su quel monte di
Crussolo. Quel fiume Merdero in una sua escrescenza d’acque scoperse una molto
lunga tomba di mattoni, in cui furono trovate ossa con una freccia, che si
crede quella stessa da cui fu ucciso. Il padre Crozat mi assicura per lettera
che certi medici i quali passarono per Valenza con un principe, che viaggiava
nel 1701, assicurarono che quelle ossa erano d’uomo, ed offersero ventidue
doppie per esse.
“I Canonici regolari della badia di san Rufo nella stessa città di Valenza,
hanno ancora un osso della spalla dello stesso gigante, lungo tre piedi e
mezzo, ed una delle vertebre de’ lombi che ha tre piedi e mezzo, ed una delle
vertebre de’ lombi che ha tre piedi e otto pollici di circonferenza, larga
undici pollici, e il buco pel passaggio della midolla spinale ha quattro
pollici di diametro. Il padre Musi, che mi mandò questo ragguaglio,
ragionevolmente conchiude che questo gigante deve essere stato alto di statura
che non si dice nella suddetta iscrizione, eccetto ch’egli sia stato molto
sproporzionato, cosa assai comune in uomini di così straordinaria forma".