Non è una nave interstellare,
ma è forse qualcosa di meglio. L'asteroide 1I/2017 U1, che tutti
conosciamo come Oumuamua, potrebbe trasportare al suo interno molecole d'acqua provenienti da un altro sistema stellare, quello da cui è arrivato.
Gli astronomi dell'iniziativa Breakthrough Listen che stanno studiando il corpo celeste in quattro diverse bande di radiofrequenze, per rintracciare eventuali segnali di tecnologia artificiale, hanno scoperto che l'oggetto spaziale ha probabilmente un guscio a base di carbonio spesso mezzo metro, che protegge un interno ghiacciato.
La crosta di materiale organico avrebbe impedito all'acqua nel nucleo
di evaporare quando Oumuamua è transitato a 37 milioni di km dal Sole,
il 9 settembre scorso. Senza questo rivestimento, il cuore ghiacciato
dell'asteroide si sarebbe vaporizzato.
Interno familiare. Le osservazioni confermano quindi che 1I/2017 U1 non è una cometa - non c'è traccia di code - ma ha con esse in comune la composizione a base di ghiaccio e rocce.
L'oggetto celeste è inoltre molto più simile ai corpi ghiacciati del
Sistema Solare (con i quali condivide anche il colore grigio-rossastro)
di quanto si credesse: il modo in cui pianeti e asteroidi si formano
potrebbe essere simile anche in altri sistemi stellari. Incertezze
rimangono sulle dimensioni, anche se si pensa debba essere lungo almeno
400 metri, e 10 volte più lungo che largo.