Una delle prime presentazioni del giovane Artista che ci
giunge da parte dell’ormai defunto noto critico e storico d’arte Giorgio Mies dal
titolo "Tradizione e novità nell'opera di Lucio Tarzariol”, si legge:
Interessante
è la figura di Lucio Tarzariol, giovane artista di Castello Roganzuolo, la cui
opera si esplica sia attraverso un codice figurativo di tipo tradizionale, sia
in direzione delle linee emergenti della ricerca, alla quale non sa sottrarsi
per un impulso di valenza esistenziale. Nel primo caso egli trae spunto per le
proprie tele da una natura incomparabilmente bella quale quella delle colline e
delle Prealpi trevigiane, traendone immagini equilibrate ed armoniche al1o
scopo di garantire alla propria espressione, con il recupero del godimento
estetico, un maggiore potere di comunicazione, nel lodevole intento di
avvicinare il pubblico all'arte (non viceversa, pena la sua decadenza).
Nella sua pittura egli
predilige i paesaggi, quale omaggio al fascino della propria terra, di cui
ripropone luoghi particolarmente noti, come il celeberrimo Molinetto della
croda di Refrontolo, ma anche le consuete vedute di Conegliano, con il
castello, Villa Gera e la Contrada Granda, e di Vittorio Veneto, di cui riscopre
la magica atmosfera dei Mescheta Serrava/le.
Non mancano luoghi
reconditi, ma non meno importanti, come Le sorgenti del Gorgazzo a
Polcenigo, o la Foresta deICansiglio, talora popolata da figure arcane, come di
vecchi gnomi, tal altra sotto l'incubo di un incendio che può distruggere
questa fondamentale fonte di vita per l'uomo. Nel secondo caso egli si
presenta come un artista culturalmente avvertito, che ha viva la coscienza
delle profonde contraddizioni che lacerano la società contemporanea, alle quali
occorre porre rimedio dal momento che investono non solo la vicenda di ogni
singolo individuo, ma dell'intera umanità, di cui è preconizzata la morte
prossima. Opere come Ufo Crash, lo scheletro di un essere spaziale
precipitato milioni di anni fa sul nostro pianeta, o le Stele con Pietre
cubiche, simbolo dei quatto elementi universali, e rettangolari, con l'alfa
e omega quale mezzo di comunicazione universale dalla origine della storia
all'era odierna del computer, richiamano ad una "realtà cosmica" che
travalica la limitata vicenda umana, proiettata in un futuro di dimensioni
cosmiche per l'appunto.