I media mainstream rilanciano un imponente studio condotto su qualche "foto e report di laboratorio" per sostenere che è stata smontata la teoria delle scie chimiche. In attesa di una risposta dall'Enav, altri scienziati rimangono però terrorizzati da questi progetti di geoingegneria.
La comunità scientifica continua,
in maggioranza, a non impegnarsi seriamente per fare corretta
informazione a proposito della bufala delle scie chimiche. Non solo per la
mancanza – fino a oggi – di pubblicazioni scientifiche a riguardo, ma anche
perché i 77 ricercatori coinvolti sono stati gli unici ad acconsentire a
sottoporsi alle domande su un campione di oltre 400 scienziati selezionati.
Circa l’80% degli interpellati si è rifiutato di rispondere alle domande
proposte e ha deciso di non dare una mano.
Tralasciando ogni commento sul metodo scientifico adottato, sarebbe a
questo punto interessante avere un commento da parte di quegli enti che
controllano il traffico aereo (Enav in primis) affinché spieghino come sia possibile che su una ristretta porzione di cielo (anche in Regioni dove le compagnie aeree di certo non abbondano, come per esempio la Sardegna) venga permesso il sorvolo di così tanti velivoli da formare una vera e propria scacchiera. Non si capisce poi come queste scie di condensazione riescano ad interferire con le nuvole, visto che dopo il passaggio di questi aerei il cielo diventa letteralmente lattiginoso.
Ed infatti altri scienziati dichiarano di essere letteralmente "terrorizzati" dalla realizzazione di quei progetti di geoingegneria che prevedono l'irrorazione di aerosol (anche da aeromobili) nell'atmosfera per disperdere la luce del Sole, ovviamente solo per combattere i cambiamenti climatici. Persino alla Harvard University hanno pensato d'altronde che l'ideale sarebbe una irrorata massiccia di polvere di diamante e di alluminio nell'atmosfera.
Ed infatti altri scienziati dichiarano di essere letteralmente "terrorizzati" dalla realizzazione di quei progetti di geoingegneria che prevedono l'irrorazione di aerosol (anche da aeromobili) nell'atmosfera per disperdere la luce del Sole, ovviamente solo per combattere i cambiamenti climatici. Persino alla Harvard University hanno pensato d'altronde che l'ideale sarebbe una irrorata massiccia di polvere di diamante e di alluminio nell'atmosfera.