sabato 18 gennaio 2020

Creazione e immortalità, Nuovi traguardi di Lucio Tarzariol da Castello Roganzuolo





Sinossi breve


In questo libro cercheremo di comprendere la “Creazione”, “la Morte”, “l’Immortalità”, “I Viaggi temporali” e tutto ciò ad essi inerente. Costruiremo un “ponte” verso alte comprensioni che contemplano l’ipotesi che tutta la “Creazione” sia un modello di “Matrix olografica” creata da un’avanzatissima civiltà avanzata, dove l’universo si rivelerebbe solo come una struttura artificiale. Già Sant’Agostino che anticipò il cogito di Cartesio affermava: “Te che vuoi sapere' sai se tu sei?”. Una gran bella domanda a cui tenteremo di dare risposta.


Gli antichi “illuminati” grazie ad una straordinaria sensibilità, maturata attraverso lo stretto legame con la natura e il contatto con le Entità evolute e credute “Divinità” fin dalla notte dei tempi, appresero o teorizzarono tali conoscenze compresa la vera origine del cosmo che è molto vicina a quella oggi suggerita dalla meccanica quantistica odierna.


Gli stessi fenomeni della fisica quantistica, dove il quanto rappresenta una particella elementare associata ad un campo di forze, sembrano confermare che anche l’atomo, “il mattone” della materia infine è “Energia/Informazione”.




Appare ormai sempre più ovvio che abbiamo una connessione neuro cosmica universale dove le menti si correlano in una “Divina Grande Coscienza Creatrice”, “l’Entanglement” dell’inconscio collettivo che è invaso da manipolatori invisibili della Matrix che creano disfunzioni all’interno del nostro Io spirituale. Con questo libro, piano, piano apriremo le porte alla comprensione più occulta, intrigante e inaspettata. Tali comprensioni saranno difficilmente comprese e accettate, non a caso, lo stesso Schopenhauer scrisse: "La verità attraversa sempre tre fasi: nella prima viene ridicolizzata; nella seconda ci si oppone violentemente; infine, la si accetta come ovvia".


Ed ora richiamo un mio aforisma dove affermo: “Se credete possibile che l’uomo un giorno riuscirà a creare un Mondo con una sua umanità, probabilmente quel giorno è già avvenuto e qualcun altro l’ha già fatto”. Compresa tale ipotesi appaiono ancora valide ed esaurienti le millenarie parole del ciclo epico sumero dell’Epopea di Gilgamesh, scritto in caratteri cuneiformi su tavolette d'argilla più di 4500 anni a. C. dove leggiamo: “La morte è solo un sonno, e dentro il sonno, il sogno di una morte dipinta: chi è nato, vivo resta, anche se dorme una notte o un millennio. Il corpo che non serve si tramuta in farfalla. Nel fare ciò in me e in te, figliolo, il vuoto di coscienza si è annullato. [...]Noi due sappiamo: siamo eterni, ma gli altri non lo sanno. Tu vuoi che tutti sappiano annullare il vuoto di coscienza. Vuoi che la Morte non esista perché sai che non è nel Creato.”