Disponibile in e book su: https://store.streetlib.com/it/search?q=tarzariol&sort=_score&fbclid=IwAR2ZGdcArLLkw71nsLvMNhMs788ojjz2dVMC6WWlg6Zkk_qEb1hBXa6V19E
VIRACOCHAS E IL MISTERO DELLE LINEE NAZCA
“Le ceramiche della cultura Nazca svelano il
segreto delle misteriose linee”
In questo
libro evidenzio l'ipotesi che siano stati degli esseri evoluti chiamati
“Viracochas” a coordinare i lavori per la realizzazione delle prime linee di
individuazione dei luoghi di atterraggio per i loro mezzi volanti a Nazca.
Piste realizzate con la collaborazione della popolazione indigena di Nazca. A
mio parere, alcune linee furono realizzate dai Viracochas come piste di
atterraggio e successivamente ne realizzarono altre, con anatomie animali,
anche i sacerdoti che erano stati istruiti dai Viracochas; le realizzarono per
invocare il ritorno del dio che se ne era andato. Del resto Luis de Monzón,
magistrato spagnolo funzionario a seguito dei conquistadores, nel 1586,
compilando un rapporto sulle misteriose linee tracciate sull’altopiano di
Nazca, afferma: “...giunse un altro popolo chiamato Viracocha; non erano numerosi,
furono seguiti dagli indios che vennero su loro consiglio e adesso gli Indios
dicono che essi dovevano essere dei santi. Essi costruirono per loro i sentieri
che vediamo oggi”. Non è un caso che nel maggio del 1975 il
geologo Klaus Dikudt dell’Università di Lima affermò di avere rintracciato,
lungo le linee di Nazca, “frammenti di un materiale scuro, traslucido,
infrangibile, leggero ma estremamente duro, tanto da rigare il quarzo. Il
materiale analizzato aveva reagito in modo anomalo a tutti gli esami, ed era
rimasto intatto perfino sottoposto ad una temperatura di 4000 gradi. Non si
trattava di frammenti di meteoriti, e la composizione e provenienza di questo
materiale rimangono ancora ignote. Quindi a noi dovrebbe apparire chiaro chi fu
a realizzare quelle linee, come appare chiaro che, secondo gli indigeni, gli
autori di questi “sentieri o linee” non sarebbero stati solo gli uomini, bensì
una razza di “semidei” chiamati “Santi Viracochas”. Per cui anche con
questa ricerca voglio dimostrare che il mistero di Viracocha, colui che giunse
dal "Mondo di sopra," chiamato dagli Inca "Hanan Pacha" o “Hanaq
Pacha” e dei geoglifi nazca, trova la sua risoluzione nell’ormai, per me,
“ovvia teoria” che vede l’esistenza di un’arcaica civiltà evoluta che un tempo
discese dal cielo, dal “Mondo di sopra”, sulla Terra a interagire con l’uomo
primitivo, civilizzandolo, trasformandolo e rendendolo così come oggi lo
conosciamo. A prova di questo pensiero, oltre agli
innumerevoli artefatti archeologici, specie le ceramiche che con le loro
raffigurazioni attestano tale teoria (vedere
mio articolo uscito sulla Rivista nazionale Archeo & Misteri n. 4
Ottobre/Novembre 2013: Gli Dei "Elohim" Virachochas, gli
"Stranieri illuminati prima degli Incas" e il mistero delle linee
Nazca. Le ceramiche della cultura Nazca, svelano il segreto delle misteriose
linee, di Lucio Tarzariol), troviamo anche gli stessi “contesti leggendari”,
che più o meno si riscontrano in tutte le culture del mondo. Inoltre, di
recente, particolari ritrovamenti di corpi mummificati "alieni" a
Nazca confermano tali verità che pochi conoscono; a tal proposito vi propongo
in questo libro un interessante contributo concessomi da Pier Giorgio Caria. In
questo testo, analizzando le varie culture precolombiane, porto il lettore a
comprendere che questi popoli avevano religioni simili dove si evidenzia sempre
quella stessa schiera di “Dèi e Archetipi" che scesero dal cielo a creare
e civilizzare l’uomo, donando la sensienza che, come tutti sappiamo, è il
prerequisito della stessa coscienza umana e che, a mio parere, avvenne con
particolari ritualità, accoppiamenti e interventi di natura genetica con
"Esseri giunti dalle stelle”; si ricordino ad esempio, sempre in Perù, le
“Pietre di Ica con le rappresentazioni di animali pilotati dall’uomo” o la
“Porta degli Dèi”, chiamata anche portale di Aramu Muru, detto anche Hayumarca,
“città degli spiriti”; e non scordiamo i numerosi tunnel preincaici segreti,
inesplorati, con porte che si aprono poggiando su cuscinetti di pietra di
fattura alquanto incredibile, che conducono in luoghi sotterranei sconosciuti e
leggendari. Ancora una volta, una lunga ricerca per svelare enigmi e misteri
del passato che si ricollegano anche alla mia recente scoperta che rivela l’analogia
dell’antica architettura planimetrica di due grandi città come Gerusalemme e
Tenochtitlán, fondate, a quanto pare, dallo stesso profeta biblico Enock, con
l’aiuto di divinità che oggi potremmo chiamare, per l’appunto,
"Extraterrestri".
Con Tiqui Viracocha. Opera artistica di Lucio Giuseppe Tarzariol da Castello Roganzuolo