venerdì 3 giugno 2016

Replica di Lucio Tarzariol all'articolo della Tribuna di Treviso del 22 maggio 2016: "Hitler, la bufala del figlio solighese Storici ed esperti smentiscono la teoria: «Nessuna base concreta»


Replica all’articolo pubblicato sulla Tribuna il 22 maggio 2016: Hitler, la bufala del figlio solighese

Già il titolo è una bruta e inesatta reinterpretazione di un articolo apparso sul web nel 2010 dal titolo: “Hitler eroe della prima guerra mondiale? Una bufala”. La storia, Società & Cultura -17/08/2010 ore 18:48 di nonunacosaseria. A parte questo, non  non volendomi soffermare a lungo sulle imprecisioni formali pubblicate sulla mia persona, penso per mancanza di informazioni sulla mia attività, compresa quella artistica che mi ha portato alla Triennale di Roma 2014, alla Biennale di Parigi 2015 e a “Grazie Italia” alla Biennale di Venezia nel 2015, ed  entrando solo nello specifico della ricerca, sul Hitler a Soligo vorrei replicare  sulle imprecisioni  riportate nell’articolo pubblicato:
Innanzi tutto si parla di una serie di inesattezze senza specificare quali, mettendo così in dubbio la figura di Don Pasin con la sua fama alquanto impeccabile, un amico personale di Giovanni XXIII e del cardinale Piazza, Patriarca di Venezia, non ché anche amministratore del Istituto Bon Bozzola, un Istituto fondato anche con l’aiuto dello stesso don Pasin. Inoltre la foto con sopra il nome di Hitler annotato assieme a quello di Hess è stata pubblicata anche nel Diario di Guerra 1917-18  - L’anno dell’Invasione nemica nel Vittoriese nelle memorie di monsignor Emilio Di Ceva e coordinate da monsignor Sartori - Tipse Vittorio Veneto, 1992.  Emeriti personaggi del clero e storici che ben conosciamo, lungi dall’essere incauti nelle loro pubblicazioni, per non parlare della lunga ricerca riportata nelle memorie di Giovanni Dorigo: L’Anno più Lungo (Soligo, Novembre 1917, Ottobre 1918- dalle Memorie di Giovanni Dorigo / Bongi Piero, Angella Bongi Enrica, i ragazzi della 3. A, 1986-87 t.p. di Col San Martino; introduzione di Enzo Dematté. - Conegliano : Cooperativa servizi culturali, 1987.  “Insomma, secondo l’articolo della Tribuna, apparirebbero tutti sprovveduti questi autori, soggiogati dalle bugie di don Pasin che “avrebbe inventato tutto”, chissà poi per che proposito l’avrebbe fatto? Un uomo di chiesa con tutti i più alti valori umani così ben affermati?
Continuando a rispondere alle inesattezze dell’articolo, vorrei ricordare che la foto non è una sola, ma nella ricerca da me inviata sono ben due di cui una con l’iscrizione Hitler sulla foto ben evidenziato e ne esistono altre. Poi il sottoscritto non ha mai detto che quello è Hitler solo perché ha i baffi, anche perché a quel tempo molti usavano portare i baffi e sarebbe solo un’affermazione superficiale e lontana dai miei metodi di ricerca.
Poi a parte il libraio, e la storica di Conegliano, mi si dica quali e chi sono gli studiosi esperti che hanno comprovato e verificato che non si tratta del vero? dato che i testimoni sono più di uno, non solo don Pasin, il prete che avrebbe scritto un libro “ pieno di inesattezze”, come riportato nell’articolo.
Infatti, nella rivista: “Gente y la Actualidad 14.05.1970”, in un articolo in spagnolo di Jacques Harvey, sono riportate molte altre testimonianze della presenza di Hitler a Soligo; si Parla di Orsoletta, il vecchio ciabattino del paese, che viveva a 50 metri dalla chiesa ed aveva aggiustato gli stivali a Hitler; altra ancora, “la vedova di Spironei”, Bossero, un vecchio mercante, che nel 1918 fu imprigionato dai tedeschi, aveva affermato di aver venduto una scatola di fazzolettini a Hitler. Altra testimone la contessa Toffoli e la stessa perpetua di don Pasin, Ida Nadal ed altri ancora.
Vi ricordo che questa notizia, alquanto incredibile la ritroviamo pubblicata anche nel  Messaggero Veneto e nel Giorno entrambi del 14 ottobre 1966; la troviamo pubblicata anche nel Kansas City Times from Kansas City, Missouri October 17, 1966  e nel Correio da  Manha 1960-1969, ed infine la ritroviamo anche riportata in sintesi dal Colonello Cadeddu, in 1917-1918 un anno a Vittorio Veneto, “circolo vittoriese di ricerche storiche, Quaderno n. 4”. “Tutti sprovveduti come il sottoscritto a quanto pare”.
Altra cosa che voglio sottolineare è che dubitando tale notizia si mette a ridicolo persone del clero, quali il don Pasin che tanto ha fatto per la comunità di Soligo, don Basilio Sartori che ha pubblicato la foto sopra citata con il nome di Hitler e tutti gli altri studiosi compreso il sottoscritto che ne hanno scritto.
Per cui ritengo che questo articolo sia stato concepito con una certa superficialità lontana dalla mia ricerca e immediatamente comprovabile dal lettore leggendo la mia parziale ricerca pubblicata sul mio Blog: http://artealiena.blogspot.it/2016/04/hitler-nel-1918-ebbe-un-figlio-in.html .
Continuando a obiettare sulle affermazioni dell’articolo in causa, dove si afferma che non ci sono prove sul passaggio di Hitler in Italia; ritengo ovvio che non si trovino notizie, la Ghestapo di Hitler nella seconda Guerra mondiale ha ben provveduto a cancellare tutto, come affermò a suo tempo lo stesso don Pasin quando affermò: “ho mantenuto una stretta corrispondenza con il Führer. Quando hanno bombardato Soligo nel 1945, tutte le lettere e numerosi documenti sono stati distrutti da un incendio. Quando nel 1938 il Führer fece distruggere i documenti del suo servizio militare, la verità è stata trasformata in cenere. "Con questo gesto, spiegò don Pasin, Hitler cercò di cancellare il suo passaggio in l'Italia, il suo amore con una donna e la nascita di suo figlio, ma ha dimenticato un dettaglio. Mi brucia troppo”. Queste affermazioni di don Pasin sono coerenti ai fatti ed alle esigenze di Hitler al potere; basti pensare che i servizi dell’intelligence statunitensi scopriranno il blitz della Ghestapo già avvenuti nel settembre 1933, con la distruzione di tutti i documenti riguardanti il Führer. Poi tutti quelli che si mettevano contro la bibliografia ufficiale propagata dai nazisti finivano male; si pensi a Hugo Gutmann, di religione ebraica, sequestrato per due mesi dalla Gestapo già nel 1937. “La vera storia di quel «modesto» soldato dovrà essere cancellata con cura”. Si legga: Hitler non è mai stato un eroe della I guerra mondiale” di Georg Bönisch   Der Spiegel, 10 marzo 2011.
Si veda ciò che è stato scritto sui rari documenti salvati miracolosamente che sono stati trovati recentemente, relativi al periodo in cui Adolf Hitler servì come soldato nella prima guerra mondiale, lo stesso  storico Thomas Weber è arrivato alla conclusione che non era l’eroe che poi ha fatto credere di essere attraverso la bibliografia ufficiale nazista.  Inoltre come riportato nella mia ricerca vi é una lacuna nella vera biografia di Hitler, giusta giusta, che fa credere la realtà delle testimonianze di don Pasin: “Il nome di Hitler, che nel settembre 1917 trascorre due settimane in congedo a Berlino, non compare più nei rapporti del Rir 16, “scompare per lunghi mesi”, fino al 28 settembre del 1918, quando infuria la decisiva seconda battaglia della Marna ed il conflitto volge al termine”. Leggetela voi stessi su: http://www.ilsecoloxix.it/p/cultura/2014/02/06/AQ0ud1iB-mondiale_guerra_storia.shtml (la vera storia di Hitler nella prima Guerra Mondiale). Sarei grato alla redazione se mi concedesse questo diritto di replica.
                                                                                 Cordiali saluti
                                                                                Lucio Tarzariol



Luttino di Mons. Giovanni Pasin

In un articolo della famiglia Fullone pubblicato sul web si legge:

Nel febbraio 2016 ho visitato la mia prozia Ines che vive a Farra di Soligo, in provincia di Treviso, e cercando tra le vecchie fotografie ho trovato un album di luttini, i più vecchi dei quali sono di metà anni '30. Le persone a cui si riferiscono sono di Falzè di Piave, luogo dove è nata Ines, e Farra di Soligo, dove vive attualmente. In quel piccolo album sono conservati i ricordi di circa 90 anni di relazioni sociali, ed è per questo che ho ritenuto importante fotografarlo e condividerlo.

Tra di questi segnalo il testamento spirituale di Mons. Giovanni Pasin (1881-1970), parroco di Soligo per oltre 60 anni, e autore del libro sugli eventi di Farra di Soligo durante la I Guerra Mondiale, durante la quale ha accompagnato la popolazione nell'arco di tutto il conflitto. E' una persona che ammiro perché è riuscito a ricostruire un paese in macerie a partire dalla chiesa ricostruita e ampliata negli anni '20, e per essere sempre stato vicino ai paesani e averli protetti in varie occasioni.

DAL SUO TESTAMENTO SPIRITUALE.

Giunto a questo momento della mia vita, prossimo alla fine, con animo profontadamente grato per le tante concessemi dal Signore ed ottenutemi dalla Vergine Maria, con tanto dispiacere per non avere sempre ad esse corrisposto, chiedo umilmente perdono a Dio.
Carissimi solighesi, tutto il tempo della mia vita sacerdotale l'ho trascorso in mezzo a voi.
Vi ho amati in Gesù Cristo e per questo ho voluto donarmi a voi nell'assiduo ministero sacerdotale.
Chiedo perdono se talvolta nel mio zelo vi ho fortemente rimproverati, o recato dispiacere a qualcuno, come di cuore ho già perdonato a quanti m'avessero offeso o in qualche modo contristato.
Ho condiviso la vita con voi: le gioie, le ansie e le sofferenze di due guerre ed il triste e doloroso periodo della liberazione.
Sono contento perchè mi sembra che secondo le mie forze, vi ho inculcato l'amore per il Catechismo, l'Eucarestia, alla Madonna: era mio dovere farlo, confido che ciò mi sia causa di merito.
Sono tanto contento di essere vissuto in mezzo a voi e mi è ancora di grande consolazione poter chiudere i miei giorni tra voi dopo l'aver lasciato la cura pastorale.
Vi prego: vivete in grazia di Dio, vogliatevi bene.
Raccomando ai cari sacerdoti, suore ed a tutti voi fedeli di Soligo di ricordarvi nella preghiera dell'anima mia, mentre commosso vi benedico tutti, come ho fatto tante e tante volte; vi saluto nel Signore e buon arrivederci in paradiso.
      Ospedale di Soligo, lì 27-12-1969
                                                                                                   Il vostro ex Arciprete
                                                                                                 Mons. Giovanni Pasin



Dopo aver letto il suo testamento spirituale, secondo Voi questo parroco ha avuto il tempo e la volontà di essersi inventato tutta la storia su Hitler? La risposta è certamente no e chi lo crede credo abbia qualche problema di comprensione del prossimo.