venerdì 30 ottobre 2015

Il 27 ottobre 1918 sopra Revine, abbattuto da caccia austriaci, cade aereo italiano. Ricerca di Lucio Tarzariol da Castello Roganzuolo




Il 27 ottobre 1918 sopra Revine,
abbattuto da caccia austriaci, cade aereo italiano presso il Monte Cor e forse uno dei caccia austriaci si trova ancora in fondo al Lago con il suo equipaggio
 Lucio Tarzariol: sospetto che i laghi di Revine celino i rotami aerei con i loro equipaggi


L’Aereo del Tenente De Witt attacca i caccia austriaci, ricostruzione dell’Artista Lucio Tarzariol
Veniamo ai fatti dell’lontano ottobre 1918, durante la battaglia di Vittorio Veneto, quando i piloti americani venivano ad addestrarsi coi Caproni, aerei italiani, quando giunse anche il noto Nobel della letteratura Ernest Miller Heminghway come volontario nel corpo della Sanità, infatti fu anche ferito a Fossalta di Piave il 7 luglio 1918. Giungiamo ora ai fatti che ci interessano, nello specifico i fatti accaduti il 27 ottobre del 1918, quando i velivoli da bombardamento, come ci dice anche il Colonello Lorenzo Cadeddu nel suo articolo: “Due Caproni” pubblicato su News Magazine- maggio 2015: “dovevano svilupparsi a Cavaliere delle rotabili Porte nelle Alpi-Vittorio-Follina-Tovena”. Infatti, da molte fonti è chiaro che il 27 ottobre 1918 il tenente Coleman De Witt, (giunto a Foggia alla 6^ squadriglia già dal 17 luglio del 1918, per essere impiegato assieme agli equipaggi italiani),  con il suo equipaggio decollarono assieme ad altri 5 Caproni per sostenere l'offensiva di Vittorio Veneto, al rientro da una missione di bombardamento sui depositi di munizioni che a quanto pare, da alcune testimonianze, portò a colpire il centro di comunicazioni  della 6^ armata austriaca con due bombe, mettendolo fuori uso e provocando addirittura, una trentina di morti, tra cui anche dei civili; ed è qui che il nuovo Caproni Ca.5 – 11669, con qualche problema ai motori, venne attaccato da 5 caccia austriaci, probabilmente la squadriglia dell’aviazione viennese, di cui facevano parte, per l’appunto,  gli oberleutnant Roman Schmid comandante della Flik 74/J, a bordo di un Aviatik D.I. e Emmeric von Horvàt; e dopo aver abbattuto due velivoli nemici della Flik 74/J (KplWissinger e Kpl. Hauger) e probabilmente uno della 56/J, il Tenente De Witt fu gravemente colpito ai serbatoi da una mitragliatrice nemica e precipitò in fiamme presso il Monte Cor (non a Pergine come alcuni scrivono) sopra Revine e tutto l’equipaggio perì: Il De Witt, il suo secondo James Bahl, e  i due italiani, il sergente Tarcisio Cantarutti ed il sottotenente Vincenzo Cutello. Il primo ad accorrere sul luogo, secondo alcune fonti, pare sia stato il tenente Tandura, in missione oltre il Piave, che recuperò da prima le  mitragliatrici e  le munizioni; poi gli austriaci spogliarono i corpi e solo dopo uno o due giorni, i corpi furono recuperati e dopo i funerali del parroco di Revine vennero seppelliti provvisoriamente nel cimitero di Revine Lago. Nel 1921 i cadaveri dei due americani furono rimpatriati negli Stati Uniti il De Witt a Brookside e Bahl a Cleveland in Ohio. Alessandro Tandura nel suo libro: “Tre mesi di spionaggio oltre Piave”, ci fa capire invece, che l’aereo cadde nei pressi di San Pietro. Il mistero, a quanto pare, lo ha risolto il sopracitato Colonello e pubblicista Lorenzo Cadeddu, che nel suo articolo “Due Caproni”, sopra citato, attraverso l’ufficio storico di Stato Maggiore, confutò che quel giorno erano due i Caproni in Volo, uno cadde a Rua di Feletto vicino alla chiesa, aereo pilotato dal tenente Tarli con equipaggio il sergente Vassura e i soldati Zamboni e Fantucci, abbattuto probabilmente dal caccia dell’austriaco Emmeric von Horvàt, e l’altro cadde sopra Revine presso il Monte Cor, 800 metri circa sopra l'abitato di Revine Lago (TV). Da molte altre fonti e testimonianze quest’ultima pare essere la realtà dei fatti; infatti su una facciata del campanile della chiesa di Rua di Feletto c’è ancora una targa in ceramica che riporta la scritta: “Morimmo sulle vette per gli orizzonti dei mari”; sopra compare l’aeroplano con vicino una piccola croce ed una scritta con la data: “Cielo di Conegliano 27-10-1918”, sopra i nomi dei quattro componenti dell’equipaggio appartenenti alla 4^ squadriglia. A questo punto ci rimane da scoprire dove sono stati abbattuti e dove sono precipitati i caccia austriaci abbattuti dal De Witt? Bene qui dalle mie ricerche emerge il fatto che almeno uno di questi caccia austriaci potrebbe essere caduto nei Laghi di Revine; dove tutt’ora è, infatti questi sono i luoghi dove cercare visto che proprio sopra Revine è stato abbattuto il De Witt (M.O. al V.M.) e Lui, la ha abbattuto i caccia austriaci. Infatti secondo alcune testimonianze raccolte, affiora anche il fatto che in una casa della zona fu vista una pentola molto leggera inusuale e l’anziano che la custodiva affermò che era stata fatta da un aereo caduto nella zona durante la guerra. Da alcune chiacchiere si parla anche di un altro aereo caduto ma nella seconda Guerra Mondiale, pare un aereo tedesco “ad ali da gabbiano rovesciate”, decollato da un vicino campo di aviazione e a quanto pare anche a Tovena/Follina. Poi da una mia ricerca/intervista ho trovato testimonianza di un ricercatore e rivenditore di metal detector che avrebbe probabilmente individuato il posto della caduta dell’aereo, in quanto avrebbe evidenziato nel lago alcuni grammi d’oro, che a mio parere fanno pensare ad un anello o una collanina e materiale leggero, che potrebbe essere benissimo attribuibile all’equipaggio di un aereo caduto sul lago durante la guerra ed io credo che possa essere proprio uno di quei caccia austriaci o l’aereo tedesco della seconda guerra mondiale. Purtroppo la visibilità sui laghi arriva a circa 4-5 metri di profondità, poi fango e alghe impediscono e rendono rischiosa ogni indagine. Certo è che questi laghi non finiscono mai di stupirmi                                      
                                                                                Lucio Tarzariol

“Una sala del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto e dedicata al tenente Coleman De Witt”