Los Angeles, 26 febbraio 1942. Battaglia nei cieli tra l'Artiglieria Costiera e uno strano oggetto non identificato. È notte. Nel cielo inverale, centinaia di raffiche di proiettili si scagliano contro la strana navicella luminosa apparsa improvvisamente.
Ma il fuoco pare non scalfire minimamente la luce, che rimane visibile per almeno mezz'ora. La gente, affacciatta alle finestre, imbacuccata e infreddolita, osserva l'incredibile scenario. Ma il giorno dopo solo pochissimi giornali descrivono l'accaduto, e in maniera sommaria. Prima di sparire definitivamente verso Long Beach, la strana navicella fece sei vittime, poi si dileguò.
Sebbene sul Los Angeles Times di quel giorno, il titolo a caratteri cubitali dicesse “L’Esercito dichiara che l’allarme è reale”, non era presente alcuna descrizione dell’oggetto, per quanto fosse stato avvistato da centinaia di migliaia di cittadini, oltre che dalle forze dell'ordine.
Che si tratti di un falso allarme? Di un'esercitazione militare? Ma la domanda che in molti si sono posti è stata: perchè mai l'esercito avrebbe dovuto sprecare una gran quantità di munizioni e simili solo per effettuare un test? Domanda ovviamente rimasta senza risposta.
Ecco cosa hanno riferito le fonti istituzionali. Sono state due le dichiarazioni ufficiali della Marina di Washington: la prima ha liquidato in breve la faccenda, per bocca del Segretario Frank Knox, facendo leva sui "nervi scossi" della popolazione. La seconda, invece, afferma: “L’aereo che ha causato il blackout nell’area di Los Angeles per diverse ore questo mattino non è stato identificato”. Un buco nell'acqua. Meglio non dire, e non sapere. Gli alieni devono restare il solito tabù, il mistero di sempre.
Nel trambusto generale, la città è stata oscurata per 5 ore, dalle 2.25 alle 7.21. Quale sarà la verità? Cosa è successo veramente quella notte? E soprattutto, perchè i militari hanno sparato con tale accanimento? Quale minaccia poteva incombere sulla popolazione della città degli angeli?